ORARIO DIURNO NEI MERCATI? TANTI PRO, MA LA TRANSIZIONE NON SARÀ SEMPLICE”
“I pro superano di gran lunga i contro, ma è innegabile che la transizione non sarà semplice e i vantaggi inizieranno a vedersi solo nel medio-lungo periodo”. Per Oliviero Gregorelli, presidente del gruppo commercianti all’ingrosso del Mercato di Brescia, realtà aderente a Fedagromercati-Confcommercio – di cui è Vice Presidente Nazionale – il passaggio all’orario diurno caldeggiato dalla federazione dei grossisti, pur necessario, non sarà “indolore”.
“Penso – spiega a Italiafruit News – che la riflessione avviata dal consiglio di Fedagromercati sia un punto di partenza importante, soprattutto se consideriamo il dibattito che si è diffuso a tutti i livelli della categoria su un quesito fondamentale che va aldilà dell’orario: in che direzione vogliamo andare? Che modello di business vogliamo perseguire? Alla fine ha ottenuto l’effetto auspicato, cioè quello di mettere sotto la lente un modello diverso e innovativo di distribuzione, che preservi quello attualmente consolidato e apra a nuovi canali e professionalità”.
Ma quali sono i principali vantaggi e i potenziali rischi legati all’orario diurno? “Partiamo dagli svantaggi: in questi giorni è emerso come molti dettaglianti non siano attrezzati con celle frigorifere e mezzi frigo, discorso che vale anche per molti ambulanti. Un orario diurno senza un’organizzazione in grado di trovare soluzioni per questi punti vendita, metterebbe in difficoltà la fetta più rilevante della nostra clientela”.
“Quanto ai vantaggi, invece – prosegue Gregorelli – spicca il fatto che si riuscirebbe ad intercettare nuova clientela e, dato non trascurabile, ne guadagnerebbe la qualità della vita sia degli operatori grossisti che dei dettaglianti. Con l’orario diurno le attività tornerebbero ad essere appetibili e attrattive di capitale umano. Penso infatti a un dato lampante come l’età media degli acquirenti dei Mercati e quindi al rinnovo generazionale sul fronte della clientela “tipo”: com’è possibile che molti giovani preferiscano lavorare come commessi, con contratti precari, piuttosto che investire in attività innovative – peraltro spesso finanziate – in grado di dare specializzazione e formazione?”.
“L’apertura a nuove professionalità nei Mercati è fondamentale – aggiunge l’esponente dei grossisti bresciani – e ritengo che anche le donne possono giocare un ruolo chiave nel rilancio: basta fare un giro a Barcellona per sorprendersi dell’elevata presenza di donne “in prima linea” come venditrici, quindi non solo impiegate in ruoli amministrativi come siamo abituati in Italia”.
Per Gregorelli le opportunità sono enormi: “i Centri agroalimentari potrebbero ridiventare gli hub naturali del fresco, intercettando tutta la fetta di clientela che si approvvigiona altrove di prodotto deperibile, basti pensare alla ristorazione e ai bar”. “Chiaramente – prosegue – per arrivare a questo è necessario che un tale percorso sia perseguito da tutti i soggetti della filiera – grossisti, dettaglianti, associazioni ed enti gestori – negli interessi di tutti gli attori, privati ma anche pubblici. Personalmente ritengo che sarebbe miope perseverare nella logica del “si è sempre fatto così” ed è emblematico che figure ben più sagge del sottoscritto all’interno di Fedagromercati, si stiano spendendo senza mezzi termini per questa causa: forse si è arrivati a un punto di non ritorno”.
E i grossisti bresciani come la pensano? “Credono fermamente nella necessità di ripensare gli orari, tuttavia prudentemente intendono creare un percorso condiviso con i vari attori istituzionali e con la clientela: cambiamenti di natura così radicali e strutturali difficilmente si potranno verificare se non si convincono gli acquirenti stessi dei vantaggi sotto molteplici aspetti, come ad esempio minor costo del lavoro dipendente, maggiore facilità di impiegare personale qualificato…”. Una sfida cruciale: “in caso di insuccesso, il rischio cui andiamo incontro è quello di rimanere ancorati a logiche che, prima o poi, ci porteranno ad essere completamente fuori mercato”. “A nostro avviso – conclude Gregorelli – il dibattito sul cambio degli orari dei Mercati richiede riflessioni condivise almeno su scala regionale”.
Fonte: Italiafruit News Di seguito il link all’articolo originale: https://bit.ly/1L50oIo
Editor review
Summary
I TEMPI SONO MATURI. E IL PASSAGGIO DALL'ORARIO NOTTURNO A QUELLO DIURNO E' INELUDIBILE PER VALORIZZARE LE AZIENDE CHE OPERANO ALL'INGROSSO , RESTITUENDO LORO QUELLA CENTRALITA' OGGI PERSA.