Linea verde per i grossisti torinesi
Un vero e proprio passaggio di testimone quello avvenuto a Torino tra uno dei “decani” dei grossisti italiani, Ottavio Guala e il venticinquenne Stefano Cavaglià, da metà giugno nuovo presidente dell’associazione di categoria Apgo, aderente a Fedagro-Confcommercio. A lui, chiamato insieme al rinnovato consiglio direttivo ad affrontare questioni di scottante attualità e grande importanza per il futuro del Centro agroalimentare piemontese, il compito primario di alimentare il dialogo con il Comune e i vertici dell’ente gestore Caat Scpa, con il quale da tempo i rapporti sono complessi.
“Nei giorni scorsi l’ente gestore ha manifestato la volontà di riaprire il dialogo con Apgo e noi abbiamo accolto con piacere questa dichiarazione di disponibilità”, spiega Cavaglià, rappresentante della quarta generazione di una delle aziende storiche del Centro agroalimentare torinese, fresco di laurea in economia e commercio con una tesi sull’ortofrutta e i Mercati all’ingrosso che gli è valsa il massimo dei voti, 110 e lode. “Non rinnego il passato né le difficoltà attuali, ma questo segnale di apertura, legato al rinnovamento del consiglio, non può che fare piacere. I nostri obiettivi sono chiari: collaborazione diffusa con tutte le realtà legate alla realtà mercatale e maggiore coinvolgimento della base associativa che deve essere ricompattata”.
Sul tappeto, annosi problemi di natura economico-gestionale con proposte che l’Apgo guidata da Cavaglià ha già avuto modo in parte di sottoporre all’assessore al commercio torinese Sacco. E poi la questione degli orari, cavallo di battaglio della Fedagro nazionale: “Sarà uno dei temi che il Consiglio affronterà con grande attenzione anche a Torino – commenta il giovane presidente – pur nella consapevolezza che la decisione finale non spetterà solo a noi grossisti ma sarà frutto di un confronto e di un coordinamento a livello di network, coinvolgendo le diverse figure che gravitano attorno al Mercato, nell’ottica di valutare al meglio la questione e non rischiare di perdere efficienza e competitività”.
Da un articolo di Italiafruit News
Editor review
Summary
I TEMPI SONO MATURI. E IL PASSAGGIO DALL'ORARIO NOTTURNO A QUELLO DIURNO E' INELUDIBILE PER VALORIZZARE LE AZIENDE CHE OPERANO ALL'INGROSSO , RESTITUENDO LORO QUELLA CENTRALITA' OGGI PERSA.