Angurie e castagne in questi giorni si presentano insieme nei mercati. Uno scatto fotografico che disegna questa fase di transizione dove le elevate temperature contribuiscono a tenere alti i consumi della frutta estiva mentre si affacciano sul mercato i prodotti della stagione autunnale che, invece, stentano. I prezzi sia di frutta sia di verdura restano complessivamente buoni come rilevato nel tour italiano di Myfruit.it per mercati all’ingrosso che questa settimana ha toccato Milano, Verona, Treviso, Bergamo, Bologna e Fondi.
A Verona rallentano le verdure, l’uva non conquista e si riprendono (poco) i pomodori
“Ho visto vendere, quasi in contemporanea, le ultime angurie e le prime castagne“. Immagini e parole di Marco Benedetti, ispettore del mercato veronese, che con una pennellata sintetizza l’ultima settimana della stagione estiva. “Persiste il consumo di frutta estiva. Vanno molto bene le pesche siciliane, tengono anche i meloni. Seppure senza grandi quantità, ma il consumo c’è”. Stenta, invece, l’uva: “Va molto tranquilla, quasi a rilento con quotazioni che vanno da 1,20 a 1,30 mentre per l’extra andiamo da 1,60 a massimo 2 euro”. Il trend della frutta autunnale vira sulla calma: “Sia con le mele e soprattutto con le pere”. Sul fronte verdure i prezzi dopo il rialzo delle ultime settimane hanno infilato una curva in discesa: “Anche a causa dell’aumento della produzione delle zucchine, in particolare dell’areale veronese. Lunedì si è scesi a 1,30/1,40 e oggi martedì siamo a 1,10/1,30. Un passo indietro nel valore pure per le melanzane dove siamo scesi sotto l’euro; tengono i cetrioli a circa 1 euro, e i peperoni si mantengono a 1,10/1,20 con produzione nostrana e nazionale. Se l’insalata Gentile era su 1,70/2 euro ora con l’inizio della campagna veronese la forbice varia da 1,20 a 1,60“. Piccole oscillazioni verso l’alto per il pomodoro: “Si ha un aumento per il grappolo, minimo 1 euro fino a 1,20 e sembra finita la fase dei 0,50/0,60. Sale un pochino il peretto nostrano, tipo allungato, le cui quotazioni da 0,45/0,50 sono salite a 0,60 con un discreto interesse”.
Giada Cenerini, vicepresidente di Fedagro Bologna: “C’è ancora tanta voglia di fresco e si vedono le prime castagne”
La nuova vicepresidente di Fedagro Bologna Giada Cenerini conferma la fotografia di Verona: “Le persone hanno ancora voglia di fresco, si mangiano molto macedonie, si vendono bene angurie, meloni, pesche ma c’è pure un buon riscontro con i fichi e tutto il mondo esotico. Senza dimenticare l’uva”. Frutta estiva sovrana ma si vedono pure: “Le prime castagne”. Bene anche sul fronte verdura: “Anche con dell’ottimo prodotto locale del Bolognese come le zucchine“. La città, pur con tutti i limiti del periodo, sta riprendendo vita: “In queste due settimane è cresciuto e aumentato il lavoro rispetto alla calma di agosto”.
Il buon andamento della stagione turistica in Veneto spinge il mercato di Treviso
Il bel tempo fa bene al turismo balneare e pure a quello montano. Ne godono gli operatori del mercato di Treviso che riescono a vendere tra mare e montagna. “C’è ancora lavoro, siamo naturalmente agli ultimi botti visto che riprende la scuola, ma il buon andamento, fino ad oggi, dei flussi turistici è stato positivo per il nostro settore“. Analisi di Michele Sattin, presidente locale di Fedagro Treviso, che poi declina il ragionamento sui prodotti: “Le quantità sono minori, ma è mancato un po’ di prodotto per le angurie baby con prezzi a partire da 0,60 fino a 1 euro per il prodotto extra e lavorato. Discreto il consumo di meloni – il retato da 1 euro a 1,60 e il liscio da 1,50 a 2 euro – e una buona richiesta di uva con il prodotto extra sopra i 2 euro. Continua la domanda e le buone quotazioni di pesche e nettarine: da 1,80 ai 2,50 per il prodotto extra“. Mele e pere? “Per le seconde il prodotto è buono, ma non c’è la stessa intensità di richiesta delle mele dove stanno arrivando diverse varietà. C’è la Gala e la SweeTango sulla quale sono emersi difetti di buccia, ma si sta vendendo”.
Milano e l’aumento in valore degli ortaggi, in attesa della ripartenza del terziario
Milano aspetta la ripartenza delle attività tradizionali della metropoli lombarda e sulla tipologia dei consumi è in linea con gli altri mercati italiani: “Sul consumo della frutta a nocciolo certo incide il caldo, ma a settembre si è sempre consumata. Anche per una questione di scelta, mele e pere si trovano tutto l’anno. Non è ancora veramente partito il consumo dell’uva”. E sugli ortaggi? “Nelle ultime due settimane è cambiato moltissimo con dei valori diversi rispetto al mese precedente. Abbiamo avuto una settimana con le zucchine che hanno toccato anche i 2,50 euro, ora si è tornati a livelli normali ovvero da 1 euro a 1,50″. Risale pure il pomodoro: “In Italia stanno cambiando le zone di produzione”. Questa la fotografia scattata da Bruno Barcella di Ago Fedagro Milano. La vera svolta nei consumi si attende dalla ripresa delle attività terziarie: “Sulla scuola è presto ancora, più che pensare alla mensa oggi c’è urgenza di aule. Il servizio non è ancora partito. Milano rimane al 50% di attività nel canale Horeca, tutti a chiedersi come sarà l’evoluzione del virus”.
Anche Bergamo misura un consumo fuori casa al rilento: “Anche con punte del 50% in alcuni settori”
Il presidente di Fedagro Bergamo Carlo Garletti sottolinea il ritmo debole del consumo fuori casa: “Il catering scolastico non è ancora ripartito, i pranzi fuori casa sono fermi al 30/40 % e qualcuno al 50%” . In questo quadro permane il consumo della frutta estiva: “Ma è passata la tensione sulle nettarine, erano particolarmente care con quotazioni da 2,50 a 2,70 euro al chilo per le pezzature maggiori. Abbiamo un buon mercato per le susine, c’è produzione limitata. Sui prezzi la Stanley va 1,20 a 1,50 mentre la Felisio da 1,50 a 2 euro”. Interessante l’analisi sul prezzo dell’uva: “C’è richiesta, il prodotto è particolarmente buono e il segmento premium spunta dei buoni prezzi, quello standard invece non è valorizzato. Probabilmente a causa delle offerte dei supermercati che tengono calmierati i prezzi. Una parte standard veramente alta come qualità fa fatica ad essere consumata”. Sugli ortaggi: “Ci sono state diverse oscillazioni causate dal clima schizofrenico che ha messo lo zampino sull’offerta mentre il pomodoro resta sotto pressione“.
A Fondi resistono i prezzi alti per la frutta estiva, soffrono gli ortaggi
Sulla frutta estiva resistono le alte quotazioni anche a Fondi come racconta a myfruit.it Enzo Adessi, presidente di Fedagro Fondi e amministratore unico del Mof: “Sono prezzi molto alti rispetto alle stagioni passate. Siamo al 40% in più rispetto all’anno scorso con le pesche che vanno da 1,40 a 1,80 e il prodotto siciliano fino a 2 euro. Le nettarine quotano 20/30 centesimi in più. C’è ancora richiesta di angurie, ma sono quelle di fine stagione e il prodotto non è di qualità” Con l’uva siamo a 1,20 per quella buona, c’è abbastanza richiesta, una stagione positiva anche per la qualità”. Soffrono gli ortaggi: “C’è più richiesta di melanzane e peperoni, dopo il disastro della stagione estiva, poi una leggera impennata per il pomodoro, ma è stata un’annata nera con prezzi dimezzati anche a causa della pressione del prodotto olandese, senza dimenticare l’abbondanza della produzione nostrana. Infine, il pomodoro di qualità lo consuma la ristorazione, ma è ferma. Finora tengono con i tavolini all’aperto, ma poi?”. Bella domanda.